23-10-2023
Redazione scientifica Bianalisi Fisiomedical
Definizione
Il termine sciatica è arcaico ed abbastanza confuso. Esso, infatti, può essere riferito più ad un sintomo che ad una diagnosi specifica. Sciatica è sinonimo di radicolopatia lombare e si riferisce ad una patologia del nervo sciatico che coinvolge le estremità inferiori.
Il nervo sciatico è il nervo più voluminoso del corpo umano. Ha origine nel midollo spinale lombare e sacrale (L4 – S3) e fornisce un’innervazione motoria e sensoriale alle estremità inferiori. Si divide in due rami principali: il nervo tibiale ed il nervo peroneale.
Eziologia e fattori di rischio
La sciatalgia è strettamente correlata all’ernia del disco. La compressione e l’infiammazione del nervo sciatico provocano il sintomo che dalla radice del nervo si può ripercuotere sul suo intero percorso, in base all’entità dello schiacciamento.
Le cause che possono determinare sciatalgia comprendono
Conflitto delle radici nervose del disco
Stenosi dei canali osteoarticolari o ampio sacco durale
Lipomatosi epidurale
Aracnoidite segmentaria, meningoradiculite
Tumori benigni o maligni in sede
Malattie ginecologiche (ad esempio l’endometriosi)
Stili di vita che comprendono ripetute attività di sforzo e sollevamento pesi
Sindrome del piriforme
Sacralizzazione di L5 (malformazione congenita)
Fattori più modesti ma che talvolta possono incidere sulla sintomatologia della sciatica sono legati ad ipertrofia del muscolo polpaccio, all’altezza del soggetto, all’obesità, alla guida dei veicoli a motore o, addirittura, la diminuzione del fumo induce ad una riduzione, anche se in parte, del rischio di sciatica.
Sintomatologia e diagnosi clinica
La sciatica è diagnosticata principalmente con l’anamnesi e l’esame fisico del soggetto, ad esempio le manovre di Lasegue e di Wasserman sono le più diffuse. E´ fondamentale per il medico distinguere il dolore radicolare dal dolore riferito in quanto da ciò ne deriveranno il decorso clinico e gli interventi terapeutici.
La posizione del dolore, i sintomi sensoriali, i riflessi e i segni motori sono elementi molto affidabili per individuare le radici motorie o nervi periferici interessati.
La maggior parte delle volte il dolore viene riferito nella parte bassa della schiena o talvolta all’anca. Il paziente può incorrere in parestesie che dalla coscia laterale e posteriore possono arrivare fino alla pianta del piede omolaterale, tanto da determinare una condizione di claudicatio.
Essendo la sciatica, nella maggior parte dei casi, dovuta ad una stenosi da compressione la diagnosi strumentale si basa sulle misurazioni dei diametri piuttosto che delle superfici trasverse.
L’ernia può essere individuata mediante tomografia compiuterizzata lombare o radiografia. Tuttavia, l’ernia discale da sola non tiene pienamente conto del dolore percepito e i processi infiammatori attorno al disco e alla radice del nervo svolgono un ruolo importante.
Talvolta la sciatica deriva da alterazioni posturali protratte nel tempo.
Terapia
La sciatica è una patologia abbastanza frequente che facilmente diventa una situazione cronica e recidivante. Il recupero dalla sciatica è meno frequente del previsto. Si deve pertanto prestare molta attenzione ai fattori occupazionali, fisici e psicologici del paziente.
La maggior parte dei pazienti con sciatica, nelle prime 6 – 8 settimane, vengono gestiti in modo conservativo. Inizialmente il medico può prescrivere farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), iniezioni di corticosteroidi (anche se talvolta con un effetto placebo), analgesici, steroidi epidurali.
In ambito medico, la terapia conservativa prevede cicli di 8-10 sedute di infiltrazioni di ossigeno-ozono abbinate a sedute di elettro-agopuntura. L’ossigeno-ozono terapia è molto utile per ridurre l’edema infiammatorio presente nel 95% dei casi di protrusioni discali e ernie del disco, mentre l’elettro-agopuntura ha un ruolo fondamentale per il suo effetto vaso-motorio, antalgico e decontratturante. Anche alcuni strumenti elettromedicali di tipo fisioterapico possono coadiuvare l’effetto antinfiammatorio e antidolorifico della terapia medica, in particolare la Tecarterapia, il Laser Hilt, l’Enerpulse Papimi e correnti antalgica (TENS).
Presso Bianalisi Fisiomedical il dott. Bianco esegue sedute di elettro-.agopuntura ed ossigeno-ozono terapia, e nel reparto di Fisioterapia è possibile eseguire le su menzionate terapie.
Ciò è abbinato al riposo a letto per circa due settimane ed eventualmente un tutore lombare da portare alcune ore al giorno.
Successivamente alla fase acuta, la fisioterapia ha lo scopo di promuovere la salute fisica e psicologica del paziente mentre avviene il riassorbimento graduale del disco. L’approccio è individuale e comprende, oltre alla parte strumentale, esercizi fisici attivi e passivi per ridurre la sintomatologia ed aumentare la mobilità, la cura della postura dinamica (come nella deambulazione), statica e tecniche di terapia manuale (trazioni, massaggi decontratturanti, stimolazioni dei trigger points miofasciali, manipolazioni vertebrali osteopatiche).
Il trattamento, quindi, dovrebbe essere sempre conservativo tranne nel caso in cui il paziente manifesti una marcata debolezza muscolare progressiva, deficit sensoriali o la sindrome della cauda equina. In tal caso, il medico specialista può optare per l’intervento chirurgico ma non prima di almeno 3 mesi di terapia conservativa.
Nella sciatalgia la compressione meccanica delle radici nervose è il fattore predominante e la decompressione è l’obiettivo chirurgico da conseguire. I tipi di interventi chirurgici variano in base alla patogenesi della compressione (ad esempio la microdiscectomia e la laminectomia ).
L’intervento chirurgico presenta una buona efficacia nel medio termine, mentre a lungo termine deve essere associato alla cura della postura e dello stile di vita.
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